Natura, storia e avventura. Queste le parole che mi vengono in mente per meglio descrivere il sentiero lungo il rio Montepietrino che ho esplorato lo scorso settembre. Il paesaggio dolce e ondulato della Valconca, nel quale rifugiarsi per trovare un po’ di relax, tra passeggiate alla scoperta di antichi borghi ed assaggi di prodotti tipici, nasconde in realtà delle zone che tutto sono tranne che tranquille! Partendo da una soleggiata ed accogliente piazza nel borgo di Mondaino, in un battibaleno si scende molto velocemente verso il fondo della valle in cui scorre il rio Montepietrino. Ci si lascia alle spalle le panoramiche da cartolina e ci si immerge in una vegetazione fitta e dal fascino quasi tropicale… mentre la comitiva si fa largo tra fronde, rami e alberi caduti che il bosco custodisce, scopro che quel luogo, all’apparenza così seducentemente selvaggio, nasconde e conserva monumenti storici, testimonianze di un passato non troppo lontano e che tanto ha pesato su questi luoghi, come su tutta Europa. Attraverso spazi angusti, cunicoli ed angoli bui, provo a resistere accovacciata qualche minuto nell’oscurità, osservando la vegetazione, fuori, immersa nella luce, cercando le tracce che gli insetti e gli animali selvatici lasciano sul tufo, in quella che ora è la loro dimora e che un tempo è stata quella delle famiglie e delle comunità della zona. “Resistevano per giorni qui dentro, donne, uomini e bambini, con un po’ di cibo e acqua”, la voce della guida mi richiama al presente, rendendo ancora più forte il contrasto con la storia che fu in quel luogo, che come una macchina del tempo mi permette di tenere un piede nell’anno 2013 ed uno negli anni ‘40. Si prosegue arrampicandosi su gradini naturali, scendendo lungo il terreno franato, approfittando dei ponti offerti dal bosco con i suoi tronchi caduti che sovrastano pozze e cascatelle, lungo un sentiero che si conserva tale grazie al passaggio di chi quel luogo vuole viverlo così com’è: selvaggio, ma ricco di vicende umane del passato. Il terreno soffice che costeggia le colline coltivate regala una pausa dopo il tratto fangoso e intricato, la luce si fa più intensa ed i pensieri più leggeri. Un ultimo sguardo a quel bosco ormai lasciato alle spalle, custode di un’esperienza di qualche ora, ma strettamente legata a momenti difficili fissati nella storia. Lascio a voi la sua scoperta, augurandovi di provare lo stesso stupore che quest’avventura ha regalato a me.
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